LE NUOVE MODALITÁ DI RICHIESTA PER LA “SABATINI-TER”

La Legge di Bilancio 2017 (L..232/2016) ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 il termine per la concessione alle micro, piccole e medie imprese di finanziamenti agevolati per l’effettuazione di investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature, hardware, software e tecnologie digitali.

L’agevolazione costituita dalla erogazione del finanziamento e del contributo in conto interessi da parte del Ministero dello sviluppo economico è stata denominata “Sabatini-ter”. La riapertura dei termini per la presentazione delle domande di accesso all’agevolazione è già operativa dallo scorso 2 gennaio 2017.

I requisiti soggettivi e oggettivi

I requisiti soggettivi e oggettivi per accedere alla agevolazione Sabatini-ter non sono sostanzialmente cambiati rispetto alla normativa in vigore fino al 31 dicembre 2016 (la novità consiste nella possibilità di effettuare investimenti agevolati in tecnologie digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti).

Possono beneficiare delle agevolazioni le pmi che alla data di presentazione della domanda non si trovano in condizioni tali da risultare “imprese in difficoltà” così come individuate, per i settori agricolo, forestale e zone rurali, al punto 14) dell’articolo 2, Regolamento UE 702/2014, per il settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, al punto 5) dell’articolo 3, Regolamento UE 1388/2014 e per i settori non ricompresi nei precedenti al punto 18) dell’articolo 2, Regolamento UE 651/2014.

Non vi sono limitazioni per quanto riguarda la natura giuridica del soggetto richiedente che, pertanto, può essere una ditta individuale, una società di persone o una società di capitali purché classificate nelle dimensioni di micro, piccola o media impresa.

Le spese ammissibili riguardano beni strumentali oggetto di investimenti destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare che presentano una autonomia funzionale (presi singolarmente ovvero nel loro insieme).

L’investimento può essere effettuato:

  • mediante l’acquisto dei beni materiali e immateriali (il bene deve essere capitalizzato e risultare nell’attivo patrimoniale della pmi beneficiaria per almeno 3 anni);
  • mediante l’acquisizione in leasing dei beni materiali e immateriali (l’opzione di acquisto prevista dal contratto, i cui effetti decorrono dal termine della locazione finanziaria, deve essere esercitata anticipatamente al momento della stipula del contratto).

Non sono in ogni caso ammissibili le spese:

  • per l’acquisto di componenti o parti di macchinari, impianti e attrezzature;
  • relative a terreni, fabbricati o “immobilizzazioni in corso e acconti”;
  • per scorte di materie prime e semilavorati;
  • per prestazioni di servizi e consulenze;
  • per l’acquisto di beni che costituiscono mera sostituzione di beni già esistenti in azienda;
  • relative a commesse interne;
  • relative a beni usati o rigenerati;
  • per materiali di consumo;
  • di funzionamento;
  • relative a imposte e tasse;
  • relative al contratto di finanziamento e a spese legali;
  • relative a utenze;
  • per pubblicità e promozione.

Le modalità di presentazione della domanda alle banche e intermediari finanziari

La circolare n. 14036 del 15 febbraio 2017 del Ministero dello sviluppo economico ha commentato le novità introdotte dal 1° gennaio 2017 relative al rifinanziamento della misura per complessivi 560.000.000 euro e alla destinazione di una riserva pari a 112.000.000 euro finalizzata alla concessione di finanziamenti per l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature finalizzati alla realizzazione di investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Sono stati, inoltre, pubblicati sul sito del Ministero dello sviluppo economico la nuova modulistica da utilizzare dal 1° marzo 2017 e l’elenco delle banche e degli intermediari finanziari aderenti all’addendum alla convenzione “Beni strumentali” firmata tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e la Cassa Depositi e Prestiti il 23 febbraio 2017.

Si riepilogano nella tabella seguente i passaggi utili all’erogazione del finanziamento e alla successiva concessione del contributo in conto interessi.

 

Domanda di agevolazione   Va inviata via pec alla banca/intermediario finanziario utilizzando il nuovo modulo disponibile sul sito web del Mise.
Valutazione della banca/intermediario finanziario   La banca/intermediario finanziario, previa conferma da parte del Mise della disponibilità delle risorse da destinare al contributo, ha facoltà di concedere alla pmi il finanziamento, mediante l’utilizzo della provvista resa disponibile da Cassa Depositi e Prestiti ovvero mediante diversa provvista (può esserci il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per l’80% dell’ammontare del finanziamento).
Comunicazione al Mise   La banca/intermediario finanziario che intende concedere il finanziamento alla pmi deve trasmettere la delibera al Mise unitamente alla documentazione inviata dalla pmi in fase di presentazione della domanda.
Concessione del contributo   Il Mise adotta il provvedimento di concessione del contributo e lo trasmette alla pmi e alla banca/intermediario finanziario. Il contributo è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento quinquennale convenzionale, al tasso del 2,75% per la generalità degli investimenti tranne quelli in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti per i quali il tasso è del 3,575%.
Erogazione del finanziamento   La banca/intermediario finanziario stipula il contratto con la pmi ed eroga il finanziamento in un’unica soluzione (nel caso di contratto di mutuo) ovvero entro 30 giorni dalla data di consegna del bene o alla data di collaudo (nel caso di contratto di locazione finanziaria). La stipula del contratto può avvenire anche prima della ricezione del decreto Mise di concessione del contributo.
Ultimazione dell’investimento   La pmi compila la dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione. Dopo avere saldato i fornitori la pmi richiede l’erogazione della prima quota di contributo tramettendola al Mise, unitamente all’ulteriore documentazione richiesta.

Da Euroconference – circolare mensile per l’impresa 03/2017 – www.euroconference.it